Pensieri e Parole di una di una Mamma (bis) Principiante

martedì 23 dicembre 2014

- 3 a NATALE. TIENI DURO.

La scorsa, è stata una settimana dura.

Il corso (che ho organizzato, gestito e frequentato), la cena di lavoro...che ho solo contribuito ad organizzare in parte...scegliendo il menù :-) gnam, 

la riunione di Ente, il cambio di capo e di composizione gruppo di lavoro, 

la trasferta di mio Marito da organizzare, 

Giulia con la febbre a 39.5 di notte che spariva di giorno (ovviamente notti in bianco), 

il male all'orecchio di Lele venuto e passato da solo, il male al ginocchio di Lele venuto e passato da solo...

La mia gatta ferita dopo un combattimento, con una zampa gonfissima, uno dei miei due cani sparito per 4 giorni e relative chiamate a tutti i canili della zona.

La mia mano che di giorno fa solo male e la notte mi sveglia come se me la schiacciassero sotto una pressa (grazie a tutte per i consigli, andrò a farmi vedere al più presto).

Il pigiama party dai nonni saltato per malanni dei bimbi miei e di mio fratello e la relativa speranza di riposarmi un po' andata in frantumi.

Insomma: ho lavorato tanto e dormito poco. 

Per cambiare.

Il week end è passato tra pulisci-lava-stira-cucina, con mio Marito reperibile. Essendo fuori casa in settimana, non avevo fatto niente, accumulando una quantità di cose da fare pazzesca.

Ieri e oggi sono andata al lavoro e i bimbi all'asilo. Per fortuna che gli asili sono aperti, altrimenti sarebbe stato un bel casino, visto che mia mamma non sta bene e nonostante tutto aveva mio nipote malato a casa.

E' l'ultimo giorno di Lele al nido e io, in questo vortice, fatico a rendermene conto davvero. Solo "mesi" fa ero incinta e facevo i conti di come avremmo fatto a pagare due rette del nido senza collassare economicamente.

Lui è felice ed euforico di andare "all'asilo dei grandi", chissà se si rende davvero conto di questo cambiamento nella sua vita. Sicuramente spesso passeremo a salutare le maestre al nido. Sono state parte della sua vita giorno dopo giorno ed è anche grazie a loro che è il bimbo meraviglioso che è.

Non vedo l'ora che sia la Vigilia per stare tutti a casa (io lavorerò spero solo al mattino) e poi avremo qualche giorno per stare insieme tutti e 4 prima della partenza di mio Marito.

I bimbi ne stanno facendo una malattia. Abbiamo iniziato a prepararli mettendola sul "che figo papà parte con l'aereo!", ma non funziona molto.
Vogliono e cercano il papà e anche per questo è andata bene perchè nel week end siamo stati a casa solo noi senza invasioni.

Voglio che se lo godano il più possibile! E' importante!

Alla fine credo che, durante la trasferta, dormirò a casa mia con i bimbi - con le loro cose e i loro spazi - e verranno mia mamma o mio fratello a dormire da me. Di giorno faremo qualche breve gita/visita per distrarli ma la notte, momento critico, credo che sarà meglio che siano nella loro camera.

In fondo, si tratta di qualche giorno e poi inizierà la materna e dovrò gestire l'inserimento di Lele da sola, quindi meno sbalzi ci sono e meglio è.

E' un periodo davvero troppo delicato per entrambi per dare degli scossoni troppo forti: ho optato per la routine.

Mi dispiace per le orde di ladri che aspettavano casa mia vuota, certi di questo per averlo letto sul blog. Senza indirizzo per raggiungerla e senza una data certa della partenza (e quindi assenza) di mio Marito. Non avevamo nemmeno noi una data! Gli avrei anche lasciato un pensierino sul tavolo, per premiare la loro intelligenza nel trovare casa mia: unica vuota durante le feste...

Ridevamo di questo mio Marito ed io ieri sera, facendo pacchi e pacchi nella notte.

Comunque niente, ho optato per non sballottare i bimbi e via. Anche perchè il giorno della partenza dovrò accompagnare mio Marito all'aeroporto alle 4 di notte e sono giusto un po' piccoli per essere lasciati da soli a casa quindi ci sarà qualcuno a casa con loro, ma loro saranno nel loro ambiente.

In questi giorni c'è anche stato l'epilogo dell' "angolo del consiglio" di qualche settimana fa.
La bimba della mia amica ha fatto gli anni: dalla nonna ha ricevuto solo una cartolina per posta, nemmeno una telefonata: "...sai voi arrivate sempre tardi, quando chiamo?".

Il papà ha poi portato la bimba dalla nonna la settimana dopo, occupando l'unico slot di tempo che la nonna aveva spintaneamente messo a disposizione, su insistenze del figlio.

E poi in questi giorni la nonna ha chiamato, per organizzare il pranzo di Natale - al ristorante che a casa è troppo casino - con i parenti "...che a Natale si sta tutti insieme".

La mia amica l'ha mandata a cagare, in buoni modi. 
I bambini non ci sono solo a Natale, ci sono tutto l'anno. Per i compleanni, le altre feste, ma anche nei giorni normali e: "No, mi dispiace proprio tanti, ma a Natale andremo in montagna da noi e passeremo lì il Natale, sciando!".

E giustamente se ne va a sciare.
Non mi piace dirlo...ma io l'avevo detto!
Non le do torto, proprio per niente!

Tra le varie cose che devo fare prima dell'anno nuovo c'è una visita dal dottore per la mano (evviva gli asili aperti!), l'ISEE, la carta di identità dei bimbi, sistemare la documentazione per fine anno....

Tutte cose che rimando da mesi e che non trovo il tempo di fare.

In questi giorni devo anche andare a prendere un nuovo numero di cellulare. Il mio storico resterà sempre in pista ma sarà il secondo numero, con la SIM relegata in un vecchio Nokia.

Per prima cosa è una sicurezza. A volte capita che lo smartphone non agganci il segnale, si scarichi o altro e sono irraggiungibile: con i bimbi non me lo posso permettere. 

Il secondo motivo è che sono stufissima di ricevere chiamate di chiunque per vendere e promuovere qualsiasi cosa. Almeno so che chi mi chiamerà sul nuovo numero non sarà un operatore della Qualunque Call Center e risponderò.

Il mio telefono è sempre in giro per casa e quando suona, molte volte è qualche televendita/promozione. Io arrivo trafelata, magari mollando i bimbi sul water o la cena sul fuoco per rispondere e "Buongiorno sono della ACME& Co. energia". Quindi spesso, se sono incasinata, lo lascio suonare scoprendo poi che era una telefonata importante.

Ultimo motivo: il mio numero ce l'hanno tutti al lavoro e spesso, quando sono a casa in ferie o dopo l'orario, mi chiama chiunque senza nemmeno scusarsi per aver chiamato sul cellulare privato....
A volte sono colleghiamici che hanno bisogno e ci mancherebbe che io non risponda, ma a volte è gente che chiama senza "diritto" e mi scoccia non poco.

Insomma, bisogna dare una svolta alla telefonia di casa!

Darò il numero a poche e contate persone, così so a priori chi mi chiama e che, se suona quel telefono, DEVO rispondere.
L'altro resterà attivo, ma al massimo richiamo se perdo una chiamata.

Sembra una scelta un po' esagerata, ma non immaginate la quantità di telefonate inutili che mi arrivano, soprattutto nell'orario di lavoro!

Io detesto essere chiamata al lavoro se non è strettamente necessario e urgente. Idem mio Marito. Io chiamo lui e lui chiama me solo in caso di reale necessità: dalla casa a fuoco in su.

So che se mi chiama lui DEVO rispondere perchè è per una cosa seria. Ogni volta che mi suona il telefono mi prende un caccolone e poi è una televendita.
Lui ha il cellulare aziendale quindi ha già due numeri. Sa che se ho bisogno lo chiamo lì e se chiamo su quel numero potrebbe essere con l'Amministratore Delegato, mi risponde.

Noi siamo spesso in riunione e rispondere al telefono implica alzarsi, interrompere la riunione, uscire. Spesso siamo noi gli "attori"principali e scoprire che hai fatto tutto sto casino per una televendita...che nervi!

I miei genitori sanno questa cosa, infatti quando vedo una loro chiamata in orario di ufficio sbianco perchè minimo minimo c'è qualcuno in ospedale o giù di lì. 

Una volta mio papà non ha bloccato il telefono. Ce l'aveva in tasca ed è partita una chiamata per sbaglio alle 9 del mattino. Per poco non infarto!

Insomma: urge numero da "telefono rosso".

Ok, tempo scaduto: pausa pranzo finita.

Tra poco andrò a prendere il mio pupetto al suo ultimo giorno ufficiale di nido e insieme andiamo a prendere Giulia, nel suo nuovo asilo.
In realtà il nido è aperto anche dopo Natale, ma lo porterò solo se ci saranno un po' di bimbi con cui giocare o se ci vorrà andare lui.

Un'altra tappa è conclusa e un nuovo traguardo è raggiunto.

Il pannolino è definitivamente tolto di giorno e nel pisolino. La notte non si bagna più (ma per scrupolo ancora glielo metto).
Mangia di tutto e in piena autonomia (credo che potrebbe pure aprirsi le cozze), parla e si fa capire benissimo.
Il ciuccio c'è solo per dormire e nemmeno sempre.
E' socievole e intraprendente, adora gli altri bambini.
Ha già preso confidenza con le maestre e questo sarà un plus.

Bene, lui è pronto.
Ora sta a me gestire il passaggio nel modo più sereno possibile.

Qualche giorno, solo qualche giorno. Una manciata di ore.
Non contiamo le settimane, che rende tutto più pensate.
Qualche giorno. Poche ore.

E per poche ore posso gestire tutto.









1 commento:

  1. Buona fortuna e tanti auguri di buon Natale! E' l'unica cosa che posso dire insieme a "che c**o l'asilo aperto!"
    Ilenia

    RispondiElimina

Lasciami un commento o una critica costruttiva.
Per i giudizi sterili, cambia blog